Vogliamo caldamente consigliare questo romanzo psicologico per la sua acutezza nel descrivere la tentazione del tradimento nella coppia, e insieme la fedeltà che la tiene unita, senza paura della contraddizione, anzi illuminandola.

 

Lei è una moglie giovane e determinata, felice del suo matrimonio e del suo uomo, ma non estranea alla curiosità:

“La chiamava così, l’immaginazione, prendeva la forma di uomini maestosi che fantasticava di avere addosso e intorno, insieme o separati, una cerchia che la proteggesse e la usurpasse.”

Per lei la curiosità è “insidiare il confine di un maschio insidiabile”.

Non le pare una conseguenza dell’insoddisfazione riguardo al marito…

“Quanto detestava la psicologia da due soldi: riportare il tradimento all’infelicità. Lei avrebbe tradito per le spalle larghe di Andrea. Per il suo sedere. Perché era giovane. Perché era timido e lei poteva fargli scoprire qualcosa di sé. E soprattutto: per il desiderio che il ragazzo aveva di lei. Vedersi desiderata in un modo primordiale”.

 

Lui è un uomo non risolto, ancora sotto lo scacco psicologico della famiglia d’origine, ancora alla ricerca del suo posto nel mondo, ma certamente sicuro del suo amore per la moglie. Anche del sesso con lei: “Il sesso erano riusciti a farlo sopravvivere negli anni, sfruttando luoghi anomali, momenti inappropriati, stuzzicando una chimica collaborativa.

Eppure…      “Cos’era quest’ossessione? Il culo. Poi? La voce, ascoltargliela nella lussuria. Poi? “.

Entra in scena la tentazione, incarnata nel corpo di una giovane ragazza forse disponibile.

Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento. Rispetto a cosa avrebbe tradito? Cosa toglieva consumarsi un’altra ragazza, accaparrandosi una gioia momentanea e dando, possibilmente, una gioia momentanea. Alzarsi, rivestirsi, senza instaurare rituali romantici o affettuosi, preservando la liturgia che con sua moglie aveva consolidato negli anni e non avrebbe mai messo in discussione. Cura del patto, costruzione del rapporto, devozione…”

 

I partner si illudono che i pensieri, le fantasie e i gesti più o meno trasgressivi compiuti non intacchino il matrimonio, e non vi sveliamo come viene sviluppato il tema…

Certo è che l’idea (e anche la pratica) del tradimento accompagna entrambi, negli anni.

Certo è che entrambi i coniugi traditori non vogliono mettere in discussione il rapporto, senza però rinunciare a quel pezzo di vita che ci si ostina a pensare incompatibile con la fedeltà.

Forse il problema sta nel non accettare nell’altro ciò che pretendiamo per noi stessi: volere la tua fedeltà e pretendere la mia libertà.

“La sua disfatta non era l’ammissione del fermento, lo stava ammettendo, piuttosto quella di non accettare il compromesso: che lei potesse toccare il fisioterapista ma suo marito non potesse toccare le altre. Si era rivelata una donna despota e non aveva nessunissima intenzione di fare passi indietro.”

Ma nel corso del romanzo, che si snoda in due tempi distanti qualche anno così da vedere gli sviluppi di quelle tentazioni, si giunge a constatare che “La verità era che aveva compreso quanto a volte la spinta erotica trasmigrasse: era di un quantitativo preciso, darla a una significava toglierla all’altra, darla a entrambe significava un parziale per ciascuna.

 

Toccante il racconto per accenni della coppia dei genitori della protagonista femminile, che scorre sullo sfondo di quella odierna, mostrando che la tentazione e il rischio non sono esclusive dei nostri tempi.

Aveva sposato un uomo buono, e buono era un aggettivo che la placava. Se lo ripeteva. Questa Clara era stata un’evasione, se era stata. Come lo era forse la studentessa per suo genero, o magari per sua figlia, o magari per chiunque, lei non ne aveva mai avuto l’occasione.”

 

Il racconto coinvolge e stimola, un romanzo da maneggiare con cura perché apre molti dubbi, stimola tentazioni, interroga e inquieta: dovrebbe essere letto e condiviso da chi è in coppia con l’avvertenza di poter essere sinceri, veri.

Da chi è solo per valutare cosa comporta la richiesta di fedeltà e esclusività.

Lo consigliamo per chi vuole far durare una relazione.

 

“Adulterio contro adulterio: io l’ho fatto ma anche tu probabilmente l’hai fatto. Aveva lasciato depositare il sospetto, discolpandosi un poco dei propri inganni, infastidendosi, ingelosendosi, trattenendosi. Il loro matrimonio aveva resistito all’assalto dei dubbi.”